Laparoscopia ginecologica: quali patologie si trattano e quali sono i vantaggi.

La laparoscopia è una tecnica chirurgica mininvasiva. Consiste nel praticare piccole incisioni sulla parete addominale, dalle quali accedere all’interno delle cavità con sonde dotate di telecamere e di micro strumentazione chirurgica.
Trova ampia applicazione anche in ginecologia, sia per fini diagnostici che per fini interventistici.

La laparoscopia diagnostica consente di “osservare” gli organi dall’interno attraverso l’ausilio delle micro-camere. Si usa per eseguire, appunto, diagnosi quanto più possibile acurate. Non viene utilizzata solo in caso di sospetto tumore, ma può essere dirimente anche per individuare altre patologie come per esempio malformazione degli organi dell’apparato riproduttore, gravidanze extra-uterine, endometriosi e condizioni che causano infertilità come la chiusura del canale delle tube di Falloppio. In alcuni casi, soprattutto per la valutazione oncologica, si può prelevare anche un campione di tessuti da sottoporre ad esame istologico.

La laparotomia operativa, invece, consente di intervenire sulle patologie con un approccio mini-invasivo e si utilizza per il trattamento chirurgico di cisti, noduli, fibromi, prolassi uterini, utero retroverso, endometriosi, tumori, ecc.

Si può intervenire in laparoscopia anche per interventi complessi come l’isterectomia totale. Proprio per questo scopo, l’equipe mia e del dottor Del Boca ha sviluppato la “tecnica a 4 mani” oggi riconosciuta anche dalla comunità scientifica internazionale. L’intervento, finalizzato alla rimozione totale dell’utero, viene svolto in sinergia  da due chirurghi, che manipolano contemporaneamente due strumenti laparoscopici  ciascuno svolgendo entrambi un ruolo operativo durante la sua esecuzione. Questo comporta indubbiamente vantaggi per il paziente quali minor sanguinamento e minor coinvolgimento dei tessuti sani; i rischi di complicanze sono inferiori alla chirurgia tradizionale, così come il trauma per la parete addominale e gli organi interni. Incisioni piccole significano anche meno rischio di infezioni delle ferite. La degenza è conseguentemente più breve. Di solito tra le 24 e le 48 ore, con decorso post operatorio generalmente meno doloroso e la paziente torna più rapidamente a svolger le normali attività quotidiane.