Dermatite atopica o eczema dell’infanzia

Dottor Stefano Cavicchini, specialista in dermatologia e venerologia, svolge la sua attività di prevenzione dei tumori cutanei presso il centro polispecialistico Pianella di Merate
A cura del Dr. Stefano Cavicchini
Responsabile del Servizio di Dermatologia e Venereologia
al Centro Medico Pianella di Merate
E’ una sindrome multifattoriale, familiare,caratterizzata da una dermatite pruriginosa in modo variabile a evoluzione recidivante legata ad una esagerata reattività cutanea a stimoli diversi.
Questa reattività è legata alle caratteristiche personali immunologiche dell’individuo e non può ad oggi essere eliminata con farmaci ma solo modulata o ridotta dalle cure.
La dermatite atopica (DA) si associa in un’elevata percentuale di casi a malattie allergiche in altri organi (asma, raffreddore da fieno, congiuntivite) presenti quasi sempre nei familiari del paziente.
La dermatite atopica ,secondo le statistiche,interessa circa il 5% dei bambini in età scolare,mentre l’aumento degli anticorpi aspecifici (IgE) indici di atopia nella popolazione raggiunge il 35 % degli individui.
Queste frequenze sono in regolare e netto aumento negli ultimi due decenni ,a sottolineare il ruolo essenziale dei fattori ambientali (inquinamento,polveri,qualità e durezza dell’acqua,materiali da costruzione,tessuti per l’abbigliamento…).
La maggior parte dei casi esordisce entro il primo anno di vita ,specie dopo il 4 mese ma non sono pochi i bambini con sintomi più precoci.
CAUSE
In individui predisposti geneticamente intervengono due ordini di fattori definiti come immunologici (quelli legati allo stato immunitario ) e quelli non immunologici.
Tra questi ultimi risaltano gli agenti irritanti esterni,la sudorazione, le infezioni microbiche e le situazioni stressanti.
I fattori che possono stimolare lo stato immunitario ad “infiammare” la pelle sono alcuni alimenti,sostanze inalate o sostanze che giungono a contatto della pelle. Sul piano biologico la DA è caratterizzata da una riduzione della funzione di barriera della pelle ,e cioè della capacità fisiologica di proteggere l’individuo dall’aggressione delle sostanze irritanti esterne.
Ciò avviene per la diminuzione dei lipidi di struttura delle membrane cellulari con conseguente perdita dell’idratazione.
Si spiega così la secchezza della pelle di questi pazienti e la facile irritabilità della superficie cutanea che è esposta alle sostanze allergizzanti.MANIFESTAZIONI
Lattante e primi due anni
Chiazze arrossate,secche,desquamanti e raramente umide a margini non netti che colpiscono soprattutto il volto (fronte,guance,mento) e con minor frequenza gli arti e il tronco.
Spesso la malattia inizia nell’area del pannolino. Sono possibili le sovrainfezioni da Stafilococco aureo favorite dal grattamento.
In tali casi l’aspetto delle lesioni cambia e diventa più umido:consultare lo specialista.
Infanzia e adolescenza
La malattia è sempre pruriginosa ma tende a circoscriversi a sedi elettive come le pieghe dei gomiti e delle ginocchia,il collo e il dorso delle mani,le palpebre e la zona intorno alla bocca e dietro le orecchie dove compaiono spacchi allungati.
La pelle tende a ispessirsi e si presenta più grigiastra,a superficie quadrettata,con segni di grattamento e sono possibili riaccensioni infiammatorie.
In questi casi ,se non trattate,le manifestazioni durano molti mesi.
Giovinezza e maturità
Le lesioni della pelle ricalcano quelle dell’età precedente ma possono presentare aspetti peculiari anche a seguito delle mutate condizioni di vita e della attività professionale. Si evidenziano così:
l’eczema nummulare, costituito da chiazze pruriginose rotodeggianti eritematose e desquamanti, che insorgono specie nella stagione invernale preferenzialmente agli arti,frequentemente recidivanti.
l’eczema prurigo, in cui si osservano papule rilevate molto pruriginose e tendenti alla cronicizzazione, specie alle caviglie,alla nuca ,allo scroto.
La cute è molto secca e rimane facilmente irritabile. C’è intolleranza alla lana,alle polveri e ai detergenti comuni mentre è costante il miglioramento estivo specie se il paziente soggiorna al mare e si espone al sole.
Peggiora invece in climi caldo umidi, soprattutto nelle pieghe .Mani e piedi
Ho voluto staccare la discussione delle manifestazioni in queste sedi perchè, oltre a quanto già discusso sopra, questi settori sono colpiti da due quadri spesso distintivi:la disidrosi e l’eczema secco ragadiforme.
La disidrosi consiste in uno stato infiammatorio più frequente nel periodo caldo che si manifesta con un’eruzione di piccole vescicole alle dita e al palmo o alla pianta.
Può guarire anche spontanamente lasciando secchezza ma è molto fastidioso e tende a recidivare.
L’eczema secco ragadiforme è osservabile specie nelle donne o nei lavoratori manuali e si manifesta con fasi infiammatorie alternate a fasi di estrema secchezza con spacchi della pelle e ispessimento cutaneo.
Possono coesistere allergie da contatto,specie al Nickel,e comunque questo eczema è stimolato dal contatto con l’acqua, sostanze chimiche, polveri e dai microtraumi.
Ne deriva l’assoluta necessità ad indossare guanti protettivi oltre ad applicare le pomate prescritte.

ASSOCIAZIONI
La DA si associa all’asma bronchiale in età pediatrica e ,in età adolescenziale,alla rinite allergica. Più raramente questi problemi precedono quello cutaneo.
Rara è l’associazione con la gastroenterite allergica così come quella con l’orticaria.
Molto più frequente invece è l’associazione con la dermatite da contatto allergica, soprattutto per quanto riguarda l’allergia al Nickel che per gli allergeni inalanti o gli aeroallergeni (polveri).

COMPLICANZE
Batteriche
Frequente la sovrainfezione della pelle con lo Stafilococco aureo determinata dal grattamento delle lesioni che da secche diventano più umide ed essudanti.Lo stesso germe è implicato nell’automantenimento della malattia perchè indurrebbe una reazione immunologica.
Virali
L’herpes simplex nell’atopico si manifesta con una maggiore frequenza di recidive.
Attenzione alla superinfezione con il virus della varicella delle lesioni eczematose .
Le verruche e il mollusco contagioso nell’atopico sono più frequenti, diffuse e resistenti alle cure.

EVOLUZIONE
La storia naturale della DA è caratterizzata da recidive per fattori scatenanti.
Nel lattante :detergenti irritanti,bagni troppo frequenti non seguiti da emollienti adeguati,indumenti di lana o sintetici,allergia alimentare, osservabile 24-48 ore dall’ingestione del cibo scatenante.
Nel lattante e nel bambino: peggioramento con il clima freddo e /o secco,peggioramento primaverile (pollini stagionali), dopo profuse sudorazioni, esercizio fisico, nel corso di episodi infettivi, dopo vaccinazioni o permanenza in ambienti polverosi per polvere domestica o pelo di animali,per lo stress.
La guarigione spontanea interessa circa l’80% dei pazienti ma il rimanente rimane malato dopo la pubertà.
Segni prognostici negativi per la guarigione sono: la forte familiarità, l’esordio precoce della DA, la sua gravità, la intolleranza alimentare a diversi cibi,l’interessamento contemporaneo delle pieghe.
In tutti i casi rimane comunque una pelle secca e facilmente irritabile.

DIAGNOSI
La diagnosi è strettamente clinica. La positività dei test (IgE PRIST,RAST,PRICK) deve essere comunque correlata a dati clinici.

ALLERGIA ALIMENTARE
E’ importante :seguire un “diario dietetico” (già possibile in famiglia) e ,con assistenza dell’allergologo ,eseguire prick test e test di scatenamento per via orale degli alimenti sospetti (dovrebbe comparire prurito ed esantema nelle 24-48 ore successive).
E’ consigliato eseguire questo iter nei casi di DA grave estesa e non sensibile alla terapia soprattutto nei bambini entro il primo anno di vita. In genere,l’allergia alimentare segue un profilo cronologico:latte, uova e arachidi nella prima infanzia poi farina, cavolo, senape, pane e crostacei e più tardi mandorle, nocciole, maiale.
L’eliminazione dietetica deve essere quindi attuata dopo precisa determinazione dell’alimento scatenante e deve essere seguita da un miglioramento delle manifestazioni cutanee.
Se ciò è fatto precocemente si potrà poi in futuro reintrodurre con cautela nella dieta l’alimento sospetto.

CONTROLLO AMBIENTALE
Eliminare tappeti,moquette,giocattoli di pelouche, materassi e cuscini di lana.
Usare aspirapolveri con filtro antiacaro.
Attenzione agli animali domestici, soprttutto il gatto.
Non indossare lana o sintetici a contatto di pelle.
Prendere in eventuale considerazione la possibilità di installare un addolcitore di acqua domestica.

PREVENZIONE
Oltre a quanto detto, nelle forme dell’adulto che interessano le mani insisto a consigliare l’uso di guanti protettivi.
E’ inoltre consigliabile nei soggetti a rischio l’allattamento materno e, nella madre che allatta,una dieta priva di alimenti a rischio (uova, latte, arachidi, maiale, noci, frutta tropicale,senape,..)

TRATTAMENTO
Curare i pazienti affetti da dermatite atopica significa proporre trattamenti personalizzati spesso rotazionali costruiti sulla base di una attento esame delle caratteristiche dell’individuo. Nella maggior parte dei pazienti questi disturbi non sono infatti impossibili da gestire ma richiedono una profonda conoscenza delle caratteristiche della malattia e del suo comportamento oltre che delle numerose possibilita’ terapeutiche disponibili.