L’acne, miti e realtà

Dottor Stefano Cavicchini, specialista in dermatologia e venerologia, svolge la sua attività di prevenzione dei tumori cutanei presso il centro polispecialistico Pianella di Merate

A cura del Dr. Stefano Cavicchini
Responsabile del Servizio di Dermatologia e Venereologia
al Centro Medico Pianella di Merate

L’acne volgare è una dermatosi di facile diagnosi che colpisce a diversi livelli la quasi totalità della popolazione giovane di entrambi i sessi localizzandosi per lo più nelle aree ricche di ghiandole sebacee quali il volto, la parte superiore del dorso e del torace e le braccia.La sua espressione clinica varia da lesioni minime scarsamente visibili a manifestazioni diffuse e socialmente imbarazzanti sia nella fase acuta eruttiva che come possibili sequele cicatriziali tendenzialmente permanenti

Il modello patogenetico accreditato per l’acne riconosce quattro tappe chiave .l’eccessiva proliferazione dell’epitelio del follicolo pilosebaceo con la conseguente formazione del cosidetto microcomedone,l’eccesso di sebo,l’infiammazione e la colonizzazione batterica del follicolo da parte del Propionebacterium acnes.

Il microcomedone è la prima alterazione cutanea visibile ,deriva dall’ostruzione della porzione terminale del follicolo verso il suo sbocco alla superficie cutanea ed è generalmente noto con il termine di ‘punto nero’ quando è aperto o ‘punto bianco’ quando è chiuso. Le cause della sua formazione sono tuttora sconosciute anche se sono stati chiamati in causa a vario titolo il rapporto tra ormoni androgeni e i loro recettori presenti a livello del follicolo, l’eccesso di sebo e lo squilibrio di alcuni suoi componenti e l’azione proinfiammatoria di una citochina, l’interleuchina 1 alfa.

Con il passare del tempo, il microcomedone si riempie di P.acnes, un batterio presente come parte normale della flora cutanea ma che è marcatamente aumentato negli acneici.

Il P .acnes, i cui costituenti di parete cellulare sono irritanti, si nutre di sebo e produce enzimi per degradarlo in acidi grassi liberi anch’essi a loro volta in grado di indurre uno stato infiammatorio. Per di più il P acnes produce fattori di richiamo nei confronti dei neutrofili, cellule dell’infiammazione, con il risultato che le pareti del follicolo vengono degradate e distrutte fino a riversarne il contenuto irritante nei tessuti circostanti .Questa reazione è variabile nelle sue manifestazioni cliniche a seconda della reattività dell’individuo al P acnes e si presenta con papulopustole di diversa taglia , più o meno arrossate fino a lesioni di maggiori dimensioni definite noduli o cisti, spesso molto infiammate. Queste ultime, sono disestetiche ,dolenti e possono lasciare alla guarigione cicatrici visibili persistenti.

Le varianti cliniche dell’acne sono quindi molteplici a seconda della prevalenza di un tipo specifico di lesione anche se più spesso si può riconoscere nello stesso individuo la coesistenza di tutte le manifestazioni in un quadro polimorfo. L’acne adolescenziale è per lo più ricca di comedoni poco infiammati : se persiste o colpisce individui verso i 20 anni è più spesso ricca di elementi infiammatori , mentre le forme più aggressive caratterizzate da noduli, cisti e aree infiammatorie confluenti sono fortunatamente abbastanza infrequenti. Non è invece raro imbattersi in pazienti di sesso femminile con forme di acne ‘tardiva’ insorta dopo i 25 anni caratterizzata da lesioni citiche di piccola taglia (microcistiche) piuttosto resistenti alle terapie tradizionali e fonte di notevole imbarazzo estetico anche per la loro persistenza

Molto spesso l’acne viene ritenuta una conseguenza di disordini alimentari, di stress o di comportamenti sbagliati nella detersione o nell’igiene personale ,compreso il make-up. In realtà, solo in pochissimi casi si può stabilire un rapporto causa-effetto sicuro mentre oggi l’acne è considerata una malattia polifattoriale su base costituzionale con una predisposizione latente ad ammalare.

In ogni caso esistono dei fattori induttori di microcomedoni e dell’infiammazione, quali l’eccesiva esposizione al sole o a lampade a raggi UV, l’uso di cosmetici impropri o di trattamenti estetici stimolantila formazione di comedoni, oppure l’impiego di alcuni farmaci quali il cortisone. Una prevenzione efficace si basa quindi sulla corretta esposizione solare, sull’uso di cosmetici appropriati e soprattutto sulla terapia precoce anche delle forme minime.

A tale proposito il dermatologo ha oggi a disposizione un ampio numero di prodotti specifici per l’acne che gli consentono di intervenire con efficacia a diversi livelli nelle varie forme cliniche con terapie associate o sequenziali che garantiscono in genere una buona tollerabilità. Tra questi ,la categoria farmacologia più specifica è rappresentata dai retinoidi , sostanze che si oppongono alla formazione dei comedoni e in parte posseggono attività antinfiammatoria ma che sono spesso irritanti come topici oltre che teratogeni se assunti per via orale.Gli antibiotici topici o sistemici ‘classici’ (minociclina, eritromicina, clortetraciclina,doxiciclina ) hanno perso negli ultimi anni parte del loro potenziale antibatterico per lo sviluppo sempre più frequenti di ceppi resistenti di P acnes e quindi sono ritornati alla ribalta prodotti a base di antisettici meglio se dotati anche di potenziale comedolitico come il benzoilperossido.. Tra gli antibiotici orali è invece interessante per il<favorevole rapporto di efficacia e tollerabiltà una tetraciclina di più recente commercializzazione, la limeciclina La terapia ormonale per le pazienti di sesso femminile non è spesso definitiva in quanto frequentemente seguita da recidive alla sua sospensione. Sono infine impiegabili anche trattamenti di medicina estetica quali i peeling con alfa e beta idrossiacidi in grado di agire sui comedoni e sulle cicatrici superficiali ma comunque considerabili solo come terapia di supporto sia per i costi che i possibili effetti collaterali.

Curare l’acne è comunque uno dei campi ove l’ “arte” dermatologica di valutazione delle caratteristiche specifiche e globali della cute del paziente si esprime al più alto livello considerando parte essenziale della terapia anche la gestione individualizzata della detersione, della cosmetica e dell’esposizione solare in un processo integrato alle terapie farmacologiche.